Una passeggiata in bicicletta in Sicilia è un’occasione per scoprire un territorio, caratterizzato da varie influenze culturali e da tanti paesaggi naturali. Il tour parte dall’entroterra, con il fascino misterioso dell’Etna fino ad arrivare alla costa ionica con Taormina e le sue attrazioni; uno slow travel della durata di sette giorni in cui i ciclisti si troveranno ad affrontare un territorio dallo scenario molto vario. Si alternano strade con salite impegnative e tratti pianeggianti, un percorso che consente di godersi lo spettacolo dei luoghi, assaporandoli senza fretta.

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Il percorso da Nicolosi al Bronte

Si parte da Nicolosi, la “porta dell’Etna”. Da qui non ci si può non misurare con il vulcano che ha caratterizzato la geografia e lo spirito di un popolo. La ricchezza dell’esperienza si può apprezzare percorrendo le strade secondarie che portano in discesa alla Riserva Naturale “Forre Laviche del Simento”. Qui uno dei maggiori fiumi siciliani, il Simento, si è fatto strada tra le antiche colate laviche dell’Etna e ha dato luogo ad un paesaggio unico. Le cascate, le rapide e i laghetti, i prati di asfodeli bianchi e gialli con i papaveri rossi sono un contesto naturale di grande effetto, una cornice perfetta per il percorso in bicicletta.

Affascina poi la storia del Ponte dei Saraceni, realizzato interamente in pietra. La sua prima costruzione è opera dei Romani, ma si sono susseguiti numerosi crolli e altrettante ricostruzioni, per cui oggi la struttura è il risultato dell’opera di ingegneria romana e normanna che lo hanno reso uno dei ponti più belli d’Italia.

Scendendo ancora lungo il percorso, è il pistacchio, l’oro verde di Bronte, a colpire il visitatore. Il frutto qui è di colore verde smeraldo ed ha un sapore leggermente dolciastro per le proprietà organolettiche del terreno, reso fertile dalle colate laviche che si sono ripetute negli anni.

Dal borgo antico Maniace allo spettacolo naturale delle Gole di Alcantara

Il viaggio continua con la visita al Castello di Nelson e l’annessa Abbazia di Santa Maria di Maniace. L’edificio è stato realizzato nel XII secolo per volere della regina Margherita di Navarra ed è legato anche alla storia della Repubblica partenopea del 1799. Il re Ferdinando I delle Due Sicilie regalò infatti la struttura all’ammiraglio inglese Horatio Nelson per ringraziarlo di avere represso la rivolta antiborbonica scoppiata nel suo regno.

Il cammino prosegue poi alla scoperta di Randazzo, un centro medievale noto per essere stato una roccaforte dei Normanni contro gli Arabi che minacciavano le coste della Sicilia. La cittadina si trova lungo la Strada del Vino dell’Etna in cui i profumi della terra danno luogo all’Etna DOC. Il vino ha tre varietà: bianco, rosso e rosato ed è ottenuto da quattro vitigni diversi il Carricante, il Catarratto, il Nerello Mascalese e il Nerello Mantellato. Questa realtà enologica sembra raccontare la storia delle antiche masserie e cantine che valorizzano i sapori e i profumi della terra. Ogni luogo in questo viaggio ha perciò un significato diverso che stimola curiosità di vario genere. La natura infatti si mescola alla storia ed è spesso protagonista del percorso in bicicletta.

Dal centro storico di Castiglione di Sicilia in cui si trovano ancora tracce della cultura normanna e sveva si possono ammirare le Gole di Alcantara. Si tratta di un canyon naturale scavato nel corso di migliaia di anni dal fiume Alcantara che ha riportato alla luce le colate laviche di circa ottomila anni fa. Oggi le Gole sono alte fino a 25 metri e larghe, nei punti più stretti solo due metri, uno spettacolo di forza e bellezza della natura che lascia senza fiato.

L’ultima parte del viaggio: da Giardini Naxos ad Aci Trezza

A Giardini Naxos si può godere di un indimenticabile bagno nel mare Ionio, le spiagge della zona sono note infatti per i loro scenari naturali e per i colori brillanti dell’acqua. L’incanto di questi luoghi è stato apprezzato anche in passato. A pochi chilometri da Giardini Naxos sorge infatti, Taormina, un insediamento di origine greca che ospita tra l’altro uno dei teatri più conosciuti e apprezzati del mondo antico. I Greci lo hanno costruito per la rappresentazione di commedie e tragedie e in seguito, i Romani lo hanno ampliato per il combattimento dei gladiatori. Oggi il teatro, noto per la sua ottima acustica, è utilizzato per spettacoli musicali e teatrali.

L’ultima tappa del viaggio prevede una passeggiata attraverso la Riviera dei Limoni. Qui il territorio ionico si presenta con ampi terrazzamenti e gli agrumi che degradano verso il mare. Si prosegue poi verso la salita della Timpa, un altopiano di origine lavica che conduce i ciclisti ad uno dei borghi barocchi più belli, Acireale. La piazza della cittadina è espressione della sua ricchezza artistica: il Duomo in stile romanico gotico, la Chiesa dei santi Pietro e Paolo e la Chiesa di San Sebastiano di epoca tardo-barocca, la incorniciano e le donano un fascino senza tempo.

Un borgo di Acireale è Aci Trezza dove Giovanni Verga ha ambientato le vicende de “I Malavoglia”.

Di fronte la costa di Aci Trezza si ergono otto faraglioni che il mito racconta siano le pietre lanciate contro Ulisse dal Ciclope Polifemo, adirato con l’eroe greco per averlo accecato. Per questo motivo l’insenatura naturale viene denominata, la Riviera dei Ciclopi. Il viaggio termina qui, si torna a casa dopo un affascinante percorso di storia, arte e natura.