La prima volta che vedi la Casina Vanvitelliana ti viene spontaneo fermarti. È lì, sospesa sull’acqua del Lago Fusaro, come se fosse uscita da un sogno. Un piccolo edificio elegante, collegato alla terraferma da un lungo ponte di legno che sembra condurti in un altro tempo. E in effetti, un po’ è così.
Siamo a Bacoli, a meno di un’ora da Napoli, in un’area dove storia e natura si fondono da secoli. E in mezzo a questo paesaggio, quasi a sorpresa, trovi questa costruzione raffinata e insolita, nata come casino di caccia reale, ma che oggi è un simbolo di bellezza architettonica.
Cosa tratteremo
Un progetto firmato Vanvitelli (anzi, suo figlio)
La Casina Vanvitelliana non ha solo un nome che suona bene. Porta con sé una firma importante: quella di Carlo Vanvitelli, figlio di Luigi Vanvitelli, autore della Reggia di Caserta. È lui che nel 1782 riceve l’incarico di costruire un piccolo padiglione reale per il re Ferdinando IV di Borbone, proprio al centro del lago Fusaro.
Non doveva essere una reggia, ma un rifugio elegante per le battute di caccia e le giornate di svago della famiglia reale. Un luogo appartato ma visibile, raffinato ma in armonia con il paesaggio. E il risultato è un edificio che ancora oggi colpisce per proporzioni e delicatezza.
La struttura è in stile tardo barocco napoletano, su pianta poligonale, con grandi vetrate, tetto a padiglione e un gioco di simmetrie che si riflette nelle acque calme del lago.
Casina Vanvitelliana: Una storia che attraversa i secoli
Nel corso del tempo, la Casina non ha perso il suo fascino, anzi. È stata visitata da personaggi illustri, da Goethe a Mozart, da Rossini fino a Giorgio de Chirico, e ha attraversato decenni di storia, cambiando spesso ruolo. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu persino danneggiata, ma venne restaurata fedelmente negli anni successivi.
Oggi è gestita dal Comune di Bacoli e rientra tra le mete più suggestive da visitare nei Campi Flegrei, anche se rimane una perla ancora poco conosciuta al grande pubblico. Ed è proprio questo a renderla speciale: ci arrivi senza folla, senza caos, e puoi davvero goderti ogni angolo con calma.
Cosa vedere alla Casina Vanvitelliana
Anche se l’edificio è relativamente piccolo, la visita vale sempre la pena. L’interno si visita su prenotazione, spesso in occasione di eventi culturali, esposizioni, visite guidate o aperture straordinarie. Le stanze conservano ancora l’atmosfera originale, con dettagli d’epoca, pavimenti in maiolica, affreschi e boiserie.
Ma è l’esterno a colpire di più: il riflesso della casina sul lago, il ponte di legno che ti accompagna in mezzo all’acqua, il silenzio interrotto solo dai suoni della natura. Anche se non riesci a entrare, solo ammirarla da fuori vale la visita.
Se ami la fotografia, poi, qui trovi uno dei soggetti più scenografici della Campania. I colori cambiano con la luce: al tramonto, tutto si tinge di rosa e oro, e la casina sembra davvero galleggiare.
Come arrivare
La Casina Vanvitelliana si trova a Bacoli, località Fusaro, in provincia di Napoli.
- In auto: da Napoli ci vogliono circa 45 minuti, seguendo la Tangenziale in direzione Pozzuoli e poi le indicazioni per Bacoli – Lago Fusaro. C’è parcheggio in zona, ma conviene arrivare presto nei weekend.
- In treno: puoi prendere la Cumana da Napoli Montesanto fino alla stazione di Fusaro. Da lì, in cinque minuti a piedi, sei davanti alla casina.
- In bus: diverse linee EAV collegano Napoli e Pozzuoli a Bacoli e Fusaro.
La posizione è strategica anche per combinare la visita con altre tappe interessanti: la vicina Baia con il Parco Sommerso, il Castello di Baia, Miseno con la sua spiaggia e il Monte di Procida con vista su Ischia.
Quando andare alla Casina Vanvitelliana
La Casina è aperta tutto l’anno, ma dà il meglio di sé nelle mezze stagioni. Primavera e autunno sono perfetti per la luce e il clima, ma anche in estate – magari la mattina presto o al tramonto – regala scorci spettacolari.
Molti eventi locali vengono organizzati proprio attorno alla casina: concerti, mostre, visite teatralizzate. Tieni d’occhio il sito del Comune di Bacoli o i canali social per sapere cosa c’è in programma.
Inoltre, se ci vai, non correre via subito. Dopo aver visitato la Casina, fermati in uno dei piccoli bar del lago per bere qualcosa con vista. Oppure fai due passi lungo la riva, tra panchine e alberi, magari con un libro o in compagnia. È un angolo di tranquillità che non ti aspetti, a pochi chilometri dal traffico di Napoli.
La Casina Vanvitelliana è uno di quei posti che non servono a stupire con effetti speciali, ma con armonia, bellezza e semplicità. È un gioiello discreto, ma autentico. E se ti capita di passarci, non dimenticarla: è il tipo di luogo che resta in mente, e che – dopo averlo visto – ti vien voglia di consigliare ad altri.