La Sagra della Porchetta di Ariccia è conosciuta in tutta Italia ed è diventato un evento turistico che ogni anno accoglie numerosi visitatori nel piccolo paese.

Vogliamo accompagnarvi alla scoperta di questo evento e raccontarvi la storia della sua antica tradizione legata alla produzione della porchetta. Vi faremo scoprire qualcosa di più su questo caratteristico prodotto, conosciuto da tutti che è diventato simbolo identificativo di Ariccia.

Ariccia, importante Castello Romano famoso per la sua porchetta e la sua storia

Il paese di Ariccia appartiene alla città metropolitana di Roma ed è una delle località maggiormente conosciute dell’area dei Castelli Romani.

La sua importanza va oltre alla conosciutissima Sagra della Porchetta, infatti è molto importante per la presenza di opere artistiche del Bernini e per il Santuario di Santa Maria di Galloro, uno dei santuari mariani maggiormente conosciuti di tutto il Lazio che ogni anno vede la presenza di pellegrinaggi di fedeli.

Ariccia vede le sue antiche origini svilupparsi da ben prima dell’epoca dei romani e visitando la città è possibile scoprirne la storia e gli antichi reperti. La sua fama è però dovuta alle sue tradizioni, al suo folclore che si manifesta nei numerosi eventi legati alle festività e al suo prodotto culinario tipico: la porchetta.

Storia e origine della Sagra della Porchetta

La Porchetta di Ariccia è un prodotto a base di carne di suino cotta e condita secondo una ricetta tramandata da generazione in generazione delle famiglie allevatrici di bestiame della zona.

Negli ultimi dieci anni, questo prodotto ha avuto il riconoscimento IGP come prodotto di indicazione geografica protetta; si tratta quini di un prodotto unico e riconosciuto nella sua produzione regionale.

Nella cultura popolare, la città di Ariccia è strettamente collegata alla produzione di questo tipo di carne e da antiche ricerche le prime testimonianze risalgano ai latini e ai romani. Pare infatti che tale carne venisse offerta in sacrificio nel tempio di Giove.

Volendo avvicinarci ai tempi odierni, la Porchetta di Ariccia inizia a diffondersi e a diventare un prodotto di spicco di questa zona dagli anni ’50. In quegli anni i “porchettari” di Ariccia proposero al sindaco della città di organizzare una Sagra per celebrare il prodotto e da quel momento in poi, il successo fu tale che non saltò neppure un’edizione.

Ogni anno la città di Ariccia si popola di golosi turisti, gastronomi e appassionati di cucina, provenienti dalle zone più disparate d’Italia, che giungono in questo paesino del Lazio per assaporare questo delizioso prodotto. Una delle caratteristiche principali di questa carne è il suo sapore sapido arricchito dal gusto intenso dell’aglio, dall’aromatico del rosmarino e pungente del pepe.

Ma il vero elemento di stile che rende questa carne un prodotto unico al mondo è dato dalla croccantezza della crosta, importante elemento di qualità della porchetta.

La produzione di questo tipo di carne vede una serie di passaggi legati alla lavorazione tradizionale, frutto di esperienza tramandata da una generazione all’altra.

La carne viene disossata, condita con spezie ed erbe aromatiche e legata secondo un procedimento ben preciso che nessun “porchettaro” avrà mai il coraggio di svelarvi. La legatura è infatti un procedimento molto importante per avere un risultato perfetto: farlo bene garantisce compattezza, ne va a giovare nella cottura e ne permette un taglio agevole nel momento in cui andrà servita.

L’ultima fase, anch’essa molto importante, è quella della cottura alla brace che deve essere lenta e controllata con appositi termometri per far sì che all’interno la carne sia delicata e regolare.

Dove mangiare la Porchetta di Ariccia

Volete mangiare la migliore Porchetta di Ariccia? Non vi resta che andare alla Sagra a lei dedicata.

Difficile dire chi è il miglior produttore, ogni anno esperti maestri “porchettari” si sfidano per conquistare gli esigenti palati dei golosi avventori.

C’è chi la giudica dalla croccantezza della crosta, chi dalla morbidezza della carne che deve essere tenera e non troppo asciutta, chi dal giusto equilibrio tra la parte grassa e la parte magra e chi ancora affina le papille gustative per percepirne i condimenti utilizzati.

Il nostro invito è quello di andare a provarla direttamente alla Sagra della Porchetta di Ariccia.