Di tutte le meravigliose spiagge del Salento la più amata e rinomata è senza dubbio quella di Porto Selvaggio.
Grazie al mare cristallino e al paesaggio suggestivo incanta ogni turista ed è la meta ideale per chi desidera rilassarsi circondato da un ambiente incontaminato.

In provincia di Lecce, precisamente a Nardò tra Gallipoli e Porto Cesareo, Porto Selvaggio è il cuore del Parco Naturale della regione Puglia e la sua posizione strategica attira ogni anno turisti provenienti da tutto il mondo.

È davvero un luogo magico dov’è possibile non solo godere momenti di assoluto relax ma anche avventurarsi in percorsi attraverso la pineta che circonda la spiaggia per vivere avventure indimenticabili.

Porto Selvaggio: sole, natura e…

Porto Selvaggio è la meta perfetta per chi desidera trascorrere momenti di assoluta tranquillità in riva al mare circondati da scogliere naturali da dove i più coraggiosi potranno tuffarsi e godere dello splendido panorama circostante.
La spiaggia è libera ma nei pressi del parco si trova lo stabilimento balneare Litos che offre servizi di ristorazione, ombrelloni, lettini, intrattenimento con musica live e un parcheggio gratuito.

Gli appassionati delle escursioni subacquee potranno scoprire i meravigliosi fondali marini ricchi di flora e fauna che rendono davvero unica questo tratto di spiaggia rocciosa: il Costa del Sud Diving organizza giornate dedicate alle immersioni e allo snorkeling.

Per gli amanti del trekking Porto Selvaggio è un vero paradiso in quanto è possibile esplorare in completa autonomia il parco percorrendo sentieri tracciati e percorsi segnalati alla scoperta di altre perle naturali.

Prima fra tutte la Torre di Santa Maria dall’Alto: si tratta di un’antica torre di avvistamento da cui si gode un panorama mozzafiato che abbraccia tutto il Parco Naturale di Porto Selvaggio.

Da non perdere è una visita alla Baia di Uluzzo dal grande valore archeologico in quanto conserva alcune antiche rovine di grande importanza storica come Torre Uluzzo e altre tipiche costruzioni salentine.

È però raggiungibile solo dagli escursionisti più esperti e soprattutto ben attrezzati dato che il tratto di strada da percorrere è molto impervio e scosceso.

Altri sentieri invece conducono alle numerose grotte che caratterizzano questa particolare zona del Salento: le più suggestive sono per certo le Grotte Gaia e la Grotta Verde, entrambe accessibili e facili da raggiungere.

È presente un itinerario fantastico percorribile in bicicletta e a cavallo: si snoda e attraversa il parco e la vegetazione mediterranea che caratterizza questa zona fino a raggiungere la Palude del Capitano vicino alla marina di Sant’Isidoro di Nardò, rinomata per il suo grande valore naturalistico e il panorama incantevole.

Sono anche disponibili gite in barca sulla costa fra Porto Cesareo e Porto Selvaggio che consentono di scoprire piccole spiagge incontaminate altrimenti irraggiungibili e caratterizzate da numerosi ruscelli le cui acque sono in grado di donare effetti benefici e salutari.

Essendo una riserva naturale non è possibile soggiornare nelle immediate vicinanze di Porto Selvaggio.

Comunque non è necessario allontanarsi molto in quanto la zona circostante il parco offre numerose strutture ricettive adatte ad ogni esigenza come residence, hotel, camping e villaggi, tra cui Porto Selvaggio Resort.

Come raggiungere Porto Selvaggio

Porto Selvaggio si raggiunge con estrema facilità in auto ma anche in autobus in quanto è una zona ben collegata da qualsiasi direzione si arrivi: sia che si parta da Lecce, Gallipoli o Nardò, il bus 104 accompagna visitatori e turisti alla fermata più vicina all’ingresso della spiaggia.

Per chi arriva a Porto Selvaggio in macchina è possibile usufruire del parcheggio a pagamento presso la pineta da cui, grazie ad un sentiero immerso nel verde, si può raggiunge la baia a piedi distante circa un chilometro.

La camminata sarà ripagata dalla splendida spiaggia di ghiaia e ciottoli bagnata da un mare cristallino che aspetta chiunque abbia la fortuna di poter visitare questo scrigno naturale.