Napoli è una città dai mille angoli nascosti, ma può capitare che anche nei luoghi più frequentati si possano ignorare luoghi meravigliosi. Ed è così che un viaggiatore, perso fra le tante stradine del centro storico, potrebbe rischiare di saltarne una delle più affascinanti: via San Gregorio Armeno.

In pochi metri, questa viuzza contiene un patrimonio inestimabile di arte, storia e tradizione che comprende chiese, monasteri e botteghe artigiane, dove si trovano gli esempi più belli del famoso presepe napoletano.

In questo articolo vi indichiamo i punti più interessanti da non perdere durante una passeggiata in via San Gregorio Armeno.

Il complesso di San Gregorio Armeno: secoli di storia in una costruzione unica al mondo

Il monastero dedicato al santo originario dell’Armenia è da diversi secoli un centro molto importante non solo per questa zona, ma per tutta la città e quello che fu il Regno di Napoli. Secondo la leggenda il complesso (che comprende anche la chiesa e il chiostro omonimi) fu fondato sopra le rovine di un antico tempio romano dedicato a Cerere; dopotutto la stessa via vanta origini molto antiche, risalenti perfino all’antica Grecia.

La costruzione di questo luogo pare sia stata intrapresa a seguito dell’arrivo di alcune monache che, nel VIII secolo, arrivarono in città portando con loro le reliquie del santo. Da sempre favorito dai regnanti di Napoli, il complesso monastico fu completamente ricostruito nel 1570, quando tutti i corpi di fabbrica vennero interessati da un mastodontico intervento di rinnovo architettonico e decorativo. È proprio in quest’epoca che la chiesa di San Gregorio Armeno, conosciuta anche come chiesa di Santa Patrizia, assume il suo aspetto attuale dove si può ammirare il barocco napoletano in tutta la sua bellezza.

Inoltre, nello stesso periodo furono uniti i vari edifici del complesso con un campanile che, ancora oggi, troneggia su via San Gregorio Armeno e ne è diventato un simbolo.

La Chiesa di San Gregorio merita una visita approfondita: l’interno, a navata unica, presenta cinque cappelle laterali dove è possibile ammirare opere di diversi autori, dai pittori fiamminghi a quelli napoletani. Ma le prime cose che si notano entrando in questo edificio sono gli affreschi di Luca Giordano e il soffitto a cassettoni, entrambi risalenti al 1600.

Di particolare bellezza le opere di Giordano, che raffigurano le varie peripezie che le monache dovettero affrontare per arrivare a Napoli; il pittore, dopotutto, aveva imparato la tecnica basandosi sui maggiori artisti del suo tempo come Caravaggio e Correggio.

Il soffitto, caratterizzato da splendenti dorature, non è del tutto originale: nel 1700, infatti, subì un restauro che modificò la composizione secondo il gusto rococò dell’epoca. In ogni caso si tratta di un elemento straordinario, che regala ulteriore sfarzo a un impianto decorativo già strabiliante.

L’arte del presepe napoletano: una tradizione di San Gregorio Armeno

Via San Gregorio Armeno rappresenta uno dei luoghi più affascinanti di Napoli anche per le botteghe disseminate lungo la strada. Qui si possono ammirare le sapienti mani degli artigiani che creano statuine per le decorazioni del presepe: una tradizione dalle origini antiche.

Facendo di nuovo ricorso alla leggenda, pare che davanti al tempio di Cerere gli antichi depositassero statuine in terracotta come offerta per la dea, ma il presepe napoletano vero e proprio nasce nel 1500. In questo periodo alcuni artisti incominciarono a scolpire statue di diverse dimensioni e materiali raffiguranti la natività, inserendo spesso personaggi che prendevano le fattezze dei committenti. In poco tempo ogni complesso religioso volle far realizzare le proprie scenette, con figure che nel tempo assunsero peculiarità meccaniche sempre più sofisticate.

Nel Settecento scoppiò una vera e propria gara fra le casate nobiliari napoletane per aggiudicarsi il presepe più bello e raffinato, aggiungendo alle scene particolari di grande realismo come botteghe e taverne.

Oggi il presepe è diventato un elemento che, durante il periodo natalizio, non può mancare nelle case degli italiani. I viaggiatori che percorrono via San Gregorio Armeno possono curiosare nelle botteghe, scegliendo fra tantissime statuine dai soggetti più vari.

Non ci sono solo i personaggi della tradizione come pastori e Re Magi, ma anche figure cardine dell’attualità come politici, cantanti e attori, senza mai dimenticare le amatissime celebrità napoletane come Totò e Mario Merola.