L’Italia è uno dei paesi più amati al mondo, per via dei suoi paesaggi, della sua storia e dell’arte impressa nelle sue città. Eppure il fascino più autentico dell’Italia è legato soprattutto ai suoi borghi, piccoli gioielli dove il tempo sembra essersi fermato e dove le tradizioni più antiche sono perpetrate da secoli.

In Lombardia, sulle sponde bresciane del Lago d’Iseo, sorge un isolotto che conserva una serie di paesi che sono una vera delizia per gli occhi. Si tratta di Monte Isola, la più grande isola lacustre dell’Europa centro-meridionale.

Il luogo è talmente incantevole da portare il famoso artista Christo a realizzare la Floating Piers, una passerella sull’acqua che collegava Monte Isola con Sulzano.

A spasso tra i borghi più belli di Monte Isola

Monte Isola spicca sul Lago d’Iseo come un gioiello color smeraldo, ricoperta da una ricca vegetazione che fa da cornice ai suoi borghi. Si raggiunge in barca da Sulzano e una volta arrivati a Peschiera Maraglio, si può iniziare a esplorare l’isola.

Ogni borgo di Monte Isola sembra una cartolina con case in pietra, ulivi e botteghe dove si realizzano ancora artigianalmente le reti da pesca. Questo succede soprattutto a Peschiera Maraglio, piccolo borgo di pescatori dove sorgono l’elegante Villa Oldofredi e la Chiesa di S. Michele Arcangelo.

Il lungolago di Peschiera Maraglio è un vero gioiellino, con le barche in legno (Naèt) ormeggiate e i ristoranti dove degustare la cucina tipica dell’isola: dalle sardine al salame di Monte Isola fino all’olio di oliva.

Tra i simboli di Monte Isola c’è il panoramico Santuario della Madonna della Ceriola che, dal V secolo, domina l’isola da un’altezza di 600 mt. All’interno si possono ammirare un’icona della Vergine in legno di cerro e affreschi del XVI secolo. Si narra che il santuario si sia sviluppato da una cappella voluta da San Vigilio come segno del trionfo del cristianesimo sul paganesimo.

Il Santuario si può raggiungere in navetta o a piedi da Peschiera Maraglio. Oppure ancora dal borgo di Siviano, dove è possibile visitare la neoclassica Chiesa dei Santi Giovita e Faustino e ammirare la Torre Martinengo.

A Porto Siviano si trova invece il Museo della Rete, situato all’interno di una fabbrica di reti da pesca. A proposito di questi strumenti di lavoro per i pescatori, si narra che queste siano state inventate da una straniera non nativa dell’isola. Pare non fosse accettata dagli abitanti, ma quando la donna salvò un gruppo di pescatori da una tempesta utilizzando una rete fatta con le sue mani, fu amata da tutti.

Dal Castello alla festa di Carzano: i simboli di Monte Isola

Un altro dei simboli di Monte Isola è il Castello Oldofredi-Martinengo che, seppure nato con finalità difensive nel XIV secolo, non si trova nel punto più alto dell’isola. Si racconta che un castellano della fortezza sparasse a tutte le barche che non lo omaggiavano ammainando le vele. Per evitare ulteriori affondamenti, qualcuno decise di dipingere sullo scoglio Herf l’immagine della Madonna, in modo tale che i naviganti omaggiassero la Vergine e non il castellano. Quest’ultimo però, quando seppe la notizia, cercò in tutti i modi di cancellare la sacra immagine, morendo nel tentativo di farlo.

Il Castello non è visitabile ma vale la pena raggiungerlo per il bellissimo percorso escursionistico che lo collega al borgo di Sensole e che attraversa un fitto bosco di latifoglie. Sensole è un borgo dall’aspetto molto mediterraneo, probabilmente perché il suo clima è tendenzialmente soleggiato ed è punteggiato da agrumeti e ulivi. Una piccola spiaggia permette la balneazione nelle acque lacustri, con vista sull’Isola di San Paolo, oggi privata.

Tra gli altri borghi di Monte Isola ci sono quelli montani di Senzano. Qui si trova una bella chiesa cinquecentesca dedicata a S. Severino. Masse, invece, è il paese più alto dell’isola che ospita il Santuario di San Rocco, visitato alla fine del ‘500 anche da S. Carlo Borromeo.

Non si può infine non citare la scenografica “Festa dei Fiori di Monte Isola” che ogni cinque anni, nel mese di settembre, anima in particolare il borgo di Carzano. Il borgo è decorato nei suoi vicoli, case e piazze con migliaia di fiori di carta fatti a mano. La festa si celebra sin dal XVII secolo, come ringraziamento alla Santa Croce per aver slavato Monte Isola dalla peste.