La Grecia è associata principalmente a due cose: le isole paradisiache, come ad esempio Mykonos e Zante, ma soprattutto i numerosi siti archeologici, figli di una storia millenaria e di una cultura che è alla base di ogni società civile.

Si pensi ad esempio all’Acropoli di Atene, all’antica Micene, al Palazzo di Cnosso a Creta, all’isola sacra di Delos e all’antica Olimpia, la città dove sono nate le Olimpiadi. La si raggiunge facilmente da Katakolon, pittoresco borgo del Peloponneso affacciato sul Mar Ionio.

Cosa vedere a Katakolon

Katakolon sorge nella provincia di Pyrgos nel Peloponneso ed è un grazioso villaggio di pescatori, dal tipico stile greco. Si trova su uno scenografico promontorio verdeggiante che separa il Golfo di Kyparissia e il Mar Ionio.

La cittadina è piuttosto piccola e ruota attorno al porticciolo, dove ci sono solamente due banchine per l’ormeggio delle imbarcazioni e al Faro di Katakolon, costruito nel 1865. Il lungomare è ricco di ristorantini e locali, luoghi perfetti per degustare piatti tipici greci come ad esempio la moussaka, olive greche, gyros e il famoso Ouzo, gustoso liquore a base di anice.

Katakolon è una località frequentata soprattutto per le sue spiagge, incantevoli nonostante siano fuori dalle più frequentate rotte turistiche. Tra le più belle c’è sicuramente la spiaggia di Skafida, situata nei pressi di un monastero bizantino.

Da non perdere ci sono poi la spiaggia di Plakes composta da ciottoli e amata dagli appassionati di snorkeling, l’incontaminata spiaggia di Leventochòri e quella di Kourouta. Quest’ultima mostra una sabbia curiosamente rossiccia, lunga ben 16 km e lambita alle spalle da una rinfrescante pineta.

Nonostante le esigue dimensioni, Katakolon custodisce sul suo territorio due interessantissimi musei, uno dei quali è il “Museo della Tecnologia Greca Antica“. Questo spazio museale trasporta il visitatore in una realtà incredibile, fatta di oggetti vagamente moderni in uso in una società così antica come quella ellenica.  Sono qui esposti, tra invenzioni realizzate tra il 2000 d.C. e il 100 d.C., l’orologio automatico dell’inventore Ctesibius, la Macchina di Anticitera simile a un computer analogico e distributori che funzionavano grazie a un ingegnoso sistema di sollevamento.

C’è poi il “Museo degli antichi strumenti musicali e dei giocattoli greci“, che custodisce più di 40 strumenti originali dell’antica Grecia, tra cui suravli, tumbeleki e tsambuna.

Il borgo di Katakolon sorge a due passi dalla città perduta di Pheia, affondata in mare in seguito a un devastante sisma verificatosi nel VI a.C. In passato era la vera porta di accesso per raggiungere la città di Olimpia. Oggi quel ruolo appartiene a Katakolon, distante dal sito archeologico 40 Km circa.

Alla scoperta dell’antica Olimpia

Olimpia è il luogo dove sono nate le Olimpiadi nel 776 a.C.: si svolgevano, come oggi, ogni quattro anni, anche se duravano solo qualche giorno.

Teodosio I provò a interrompere questa grandiosa manifestazione sportiva, che di fatto riprese però solo nel 1896. Durante i giochi olimpici la città veniva raggiunta da atleti e sportivi provenienti da tutta la Grecia, ponendo fine a eventuali guerre con la tregua sacra. Potevano gareggiare solo gli uomini e questi lo facevano con lealtà e onore, ambendo alla corona d’alloro, all’ovazione del pubblico e alla statua che, di volta in volta, veniva dedicata al vincitore delle singole discipline.

Sono oggi ben visibili il gymnasium, il villaggio olimpico e lo stadio, sovrastato da una strada, in fondo alla quale si incontra la statua dedicata a colui che ha inventato le Olimpiadi moderne, ossia Pierre de Coubertin.

In realtà sarebbe ingiusto ridurre Olimpia solo alle Olimpiadi, infatti la città è legata in maniera profonda al culto di Zeus, il padre degli dei. Si dice che la stessa divinità scelse proprio Olimpia per sviluppare il suo stesso culto e non stupisce, alla luce di ciò, che la casa degli dei si chiami Olimpo. Sono ancora oggi riconoscibili le vestigia dei templi di Zeus, di Rhea e di Hera.

Nei pressi del sito archeologico di Olimpia sorge l’imperdibile “Museo Archeologico“, all’interno del quale sono conservati i più importanti reperti rinvenuti in loco, tra bronzi greci e una ricchissima collezione di terracotte. Inoltre, nel museo è possibile ammirare le decorazioni del tempio di Zeus, la Nike alata realizzata nel 420 a.C. da Peonio di Mende e l’Hermes di Prassitele.

Molto interessante è l’Officina di Fidia, lo scultore chiamato dai sacerdoti di Olimpia per dare al tempio di Zeus un’opera degna della grandezza del “Padre degli Dei”. Fidia proprio ad Olimpia realizzò, nel 430 a.C., quella statua di Zeus seduto, in avorio, oro ed ebano, dichiarata poi una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico.